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La chiesa di Santa Maria della Tomba sorge, secondo la tradizione, su preesistenze antiche di rilevante importanza, che vengono identificate in un tempio dedicato a Giove Capitolino o nella dimora del poeta Ovidio. Una iscrizione posta sulla porta della sagrestia fa riferimento ad un tempio pagano. Il nome della chiesa è legato ad un'altra tradizione che la vuole edificata su un sepolcro o ambone che era al centro della navata centrale e che nel Seicento è stato demolito per ottenere maggiore spazio.

Guardando la chiesa si nota la monumentalita’ delle sue proporzioni che suggerisce l’ampiezza dell’interno mentre la gradinata contribuisce a dare maggiore slancio alla facciata che, realizzata completamente in stucco, e’ innalzata secondo le forme tipiche dell’architettura settecentesca. Un motivo di paraste suddivide la fronte in spazi distinti entro i quali si aprono l’ingresso centrale e quelli laterali oltre alle bucature della parte superiore.

 L’eremo di Sant’Onofrio al Morrone, incastonato nella roccia, si raggiunge partendo da un sentiero che inizia poco dopo la contrada Brecciarola di Serramonacesca, a circa 700 m. d'altezza, e attraverso una scalinata scavata nella pietra che è piacevole percorrere anche per i profumi della ginestra, del timo e dell’alloro che provengono dalla macchia mediterranea. 

 

La chiesa, fondata nel 1320 dalla confraternita dei Compenitenti assieme all'annesso ospedale, non conserva tracce della originaria costruzione, sia a causa dei danni subiti nel terremoto del 1456, sia per gli interventi di trasformazione architettonica che ne modificarono radicalmente la struttura dell'inizio del XVI secolo. Inoltre, un altro rovinoso evento sismico, quello del 170 6condusse a un nuovo, importante intervento di ricostruzione che diede alla chiesa un aspetto barocco, con una facciata imponente a due ordini di colonne, opera, quest'ultima del Maestro Norberto Cicco di Pescocostanzo (1710).

L'Abbazia di S. Spirito al Morrone, nota anche come Abbazia Morronese o Celestiniana, sorge presso l'omonima frazione Badia a circa 5 Km da Sulmona. Il complesso architettonico di dimensioni notevoli (119m x 140m circa), è circondato da torri a base quadrata, ed è costituito da una monumentale chiesa settecentesca e da un imponente monastero articolato intorno a tre cortili maggiori e due minori, racchiusi da una cinta muraria.

1075: è questa la storica data in cui fu iniziata la ricostruzione della Cattedrale di S.Panfilo. La costruzione originaria, nei tempi più lontani, era stata un fortilizio su di un poggio circondato da profonde valli, a vedetta e baluardo della prima Porta della città di Sulmona. Secondo la leggenda la chiesa sarebbe stata fabbricata al principio dell'ottavo secolo.

La chiesa di San Pelino è il duomo di Corfinio, e concattedrale della diocesi di Sulmona-Valva. L’antica Corfinium assunse il nome di Valva in epoca longobarda; divenne poi Pentima, per assumere definitivamente il nome di Corfinio nel 1928, in ricordo dell’antica città italica.

Una chiesa dedicata a San Dionisio viene citata già in documenti di Lucio III del 1183 e di Clemente III del 1188. La ritroviamo poi citata in alcuni documenti dal XIV al XVI secolo. Fino al 1589 viene definita chiesa madre quella in onore di San Dionisio, ma dal 1594 il titolo passa ad una non ben identificata S. Maria della Porta. La denominazione "della Porta" fa pensare alla vicinanza ad uno degli accessi cittadini e a volte viene attribuita anche a San Dionisio.

Chiesa Madre SS.Annunziata

Introdacqua

 

E' stata costruita intorno agli anni 1474-1510. Ha l'interno basilicale a tre navate, di armonica solennità, con un bell'altare barocco. Vi sono custodite le spoglie di S. Feliciano, protettore del paese. A destra del portale sud c'è un affresco dedicato a S. Cristoforo. La sua attuale collocazione al di sotto del piano stradale è dovuta ad un'alluvione che ha colpito il paese. Aveva il soffitto a lacunari con 1200 riquadri raffiguranti ognuno una testa d'angelo, perduti in occasione dei restauri 

Chiesa del SS. Rosario

Bugnara

Arrivando a Bugnara ciò che immediatamente colpisce è la Chiesa del SS. Rosario che si affaccia direttamente sulla piazza, finita di costruire nel 1602 e, quindi, di stile tardo barocco. Entrando si rimane incantati dalla bellezza e dalla ricchezza di un monumento unico nel suo genere così come è stata definita dal Prof. Raffaele Giannantonio nel libro interamente dedicato alla chiesa. Ha una sola navata, con soffitti decorati in rilievo raffiguranti scene di vario genere. L’altare è imponente e massiccio, il pulpito in legno scolpito e decorato. Vi sono dipinti, raffigurazioni e statue, fra cui quelle di San Magno e San Vittorino rispettivamente patrono e comprotettore di Bugnara, di elevata fattura artistica. Essa è stata riportata agli antichi splendori grazie al restauro effettuato dopo il terremoto del 1984 che l’aveva gravemente danneggiata. Immediatamente al fianco della chiesa c’è una bellissima fontana del XV sec. con una vasca poggiante su un piedistallo e sulla quale due rubinetti stillano acqua a getto continuo. Al centro c’è la nicchia ad arco tondo, sormontata dallo stemma della famiglia Di Sangro, che ne furono gli ideatori. A mezza altezza si trova un raccoglitore artisticamente scolpito su cui poggia una colomba

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